L’interpretazione dei sogni – Il sogno e la sua interpretazione

Titolo originale: Die Traumdeutung

Autore: Sigmund Freud (1856-1939)
Anno: 1899-1901
Voto: 6/10
Genere: Saggi – Psicanalisi

Oggi è difficile capire l’impatto de ‘L’interpretazione dei sogni‘ sull’immaginario collettivo europeo all’inizio del XX secolo. La civiltà occidentale ha smesso da tempo di entusiasmarsi ai libri e alle idee, riuscendo nell’immane impresa di scoraggiarne l’insorgenza di nuovi. All’epoca questo libro entrò come un macigno nel discorso culturale segnando, insieme alla ‘Evoluzione creatrice‘ (1907) di Bergson e alle teorie di Einstein, il passaggio dal secolo della ragione al secolo dell’inquietudine. Freud era consapevole di stare per ‘farla grossa’: la scelta di datare la sua opera al 1900 piuttosto che al veritiero 1899 non è casuale. Voleva entrare nella storia e nella storia è entrato.

Cos’è che rendeSigmund Freudva speciale questo libro, tanto da guadagnargli un successo mondiale? Innanzitutto – non giriamoci intorno – il tema: da che mondo è mondo, i sogni sono stati e sempre rimarranno la materia di cui siam fatti. Non c’è uomo che non sia mai caduto nella tentazione di attribuire loro, se non proprio poteri sovrannaturali, almeno un qualche valore di ‘segno‘ di qualcosa (premonizioni? paure? messaggi da un’altra dimensione?). Circolavano già nell’antichità idee su come le visioni notturne andassero interpretate; e come testimonia il racconto di Erodoto su un sogno dell’imperatore persiano Serse, spesso tali interpretazioni non mancavano di sorprendente razionalità

La seconda ragione del successo di questa ‘Interpretazione‘ era la sua sostanziale novità: Freud infatti dichiara (o pretende) di essere il primo studioso della storia a trattare la materia onirica con criteri scientifici. Sembra anzi che lo scopo principale del saggio sia questa autocelebrazione dato che metà del volume consiste in una messa in rassegna degli studi di coloro che hanno/avrebbero fallito/tentato sull’argomento in questione. I problemi cominciano con la seconda metà, poiché il padre della psicanalisi, inaugurando una pratica che lo distinguerà spesso negli anni futuri, non si premura di spiegare nel dettaglio i metodi da lui adottati per giungere a una certa conclusione anziché a un’altra. Il suo ‘studio’ si rivela essere più che altro una serie di aneddoti, anche personali, accompagnati da presunte spiegazioni; affascinanti e talvolta convincenti, ma pur sempre presunte. L’élite intellettuale europea, da sempre attratta dall’esoterismo, non faticò ad accogliere questo libro nonostante le controindicazioni: Freud divenne l’erede di Swedenborg, non di Darwin. Il suo lavoro non aprì davvero una nuova strada, semmai sdoganò negli ambienti alti della cultura un mondo di idee già ampiamente condivise dalla società in cui trovò ricezione. La gente insomma sapeva già che i sogni significassero qualcosa ma non poteva dirlo troppo forte perché fino ad allora la psicologia ufficiale negava a tali assunti qualsiasi pretesa di scientificità.

Dobbiamo però essere onesti e riconoscere a Freud l’estraneità a molte delle interpretazioni più diffuse sul suo pensiero. Egli ad esempio valutava i sogni come fenomeni a sé stanti e non riteneva affatto opportuno attribuire loro capacità segniche o spiegazioni di tipo somatico. Rimarrà deluso quindi colui che prende questo libro nella speranza di ritrovarvi una sorta di vademecum per sapere quali numeri dovrà giocare al lotto. Troverà al massimo qualche idea interessante o qualche spunto di riflessione. Lo stesso Freud tra l’altro ha l’umiltà di ammettere di non aver affatto decodificato un linguaggio dei sogni: l’unico cardine da lui riconosciuto è la dicotomia tra il contenuto manifesto (es. sogno una forte pioggia) e il contenuto latente (es. la mia vescica sta esplodendo). Il libro insomma pone molte più domande di quante non ne soddisfi.

Premettendo tutto quel che c’è da premettere intorno a Freud, ‘L’interpretazione dei sogni‘ rimane un libro da ricordare. Non è necessario che se ne approvi il contenuto perché questi non è proprio passibile di approvazione.

“I sogni non riguardano mai delle sciocchezze; non permettiamo infatti che il nostro sonno venga turbato da inezie. I sogni apparentemente innocenti si rivelano essere l’opposto quando si prende la cura di interpretarli. Si potrebbe dire che sono lupi in veste d’agnelli”

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